Con l’estate si riaffacciano i weekend fuori porta ed è l’ora di inaugurare la casetta sull’albero, che ha passato indenne l’inverno.
Ricapitolando, ecco dove abbiamo lasciato il lavoro:
– la piattaforma ottagonale di circa 2mq è in posizione ad un’altezza di 180/200 cm da terra.
– dobbiamo costruire una balaustra o comunque un sistema di protezione, cercando di non appesantire la struttura
– mancano dei sistemi di salita semplici: scaletta o teleferica da postazione più alta.
– manca la linea vita
– occorre fissare la botola di accesso
Bene è il momento di pensare al programma di lavoro delle prossime settimane:
– sistemare scaletta e botola
– studiare la struttura dellabalaustra
– studiare la linea vita e la teleferica
Un uomo dovrebbe riconoscere le sue sconfitte garbatamente così come festeggia le sue vittorie, Max. Col tempo vedrai che un uomo non impara niente quando vince. Perdere invece può condurre a grande saggezza. Il nocciolo della quale poi è quanto sia più gradevole vincere. È inevitabile perdere di tanto in tanto… il trucco è che non diventi un’abitudine.(Henry Skinner)
Riprendiamo il discorso circa la casetta sull’albero, dopo la deludente prima giornata di montaggio. La notte ha portato le seguenti considerazioni:
A) se vogliamo migliorare la presa delle travi sul tronco, occorre ridurre al minimo la distanza tra le aste di acciaio: da 80cm si riduce a 65cm.
B) cambiamo albero: invece della ‘bitorzoluta’ quercia, andiamo su di un abete dal fusto bello dritto.
Ma ancora ci mancano alcuni elementi di ferramenta, perciò passiamo la mattinata alla ricerca del necessario, dopo pranzo assembliamo alcune parti della pedana e dedichiamo il pomeriggio al lavoro pesante. Le fasi previste sono: mettere in posizione la prima coppia di assi di sostegno, incrociare perpendicolarmente la seconda coppia e stringere il tutto. Dopo le dovute prove di stabilità si solleveranno i pezzi della pedana così da fissarli in posizione.
L’albero ospite
Si tratta di un albero di quercia, dal tronco di circa 62cm di diametro. Cerchiamo un’altezza ragionevole e un punto del fusto che sia quanto più dritto e verticale. Non è facile, ma dopo qualche tentativo, troviamo un punto di apparente stabilità.
Chiusura delle travi di sostegno
Le travi sono state forate in due punti, simmetrici rispetto al centro, che distano 80cm. I fori ospiteranno le aste filettate e su queste vengono inseriti rondelle e bulloni. La prima stretta dei bulloni lascia un po’ a desiderare e le travi continuano a muoversi. Stringiamo ulteriormente e pare che la situazione migliori, quindi ci decidiamo ad issare le travi perpendicolari. E qui iniziano i problemi: stringendo le travi al tronco dalla forma irregolare, queste non sembrano trovare una posizione esattamente orizzontale. Pare inoltre che l’attrito delle travi sulla corteccia non sia sufficiente a mantenere una sicura stabilità. Continua a leggere Vivere la natura: casetta sull’albero. Giorno 2
Nel precedente articolo abbiamo visto la parte progettuale e fatta la lista del materiale necessario.
E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Ok, d’accordo, niente a che vedere con la creazione dell’universo, ma iniziamo a domandarci come doveva sentirsi Nostro Signore, quando, dopo aver fatto i suoi progetti, ha iniziato a metter mano alla creazione. Noi siamo eccitati, pur sapendo che la giornata sarà dedicata a preparare il materiare e avendo pianificato di dedicare l’indomani al montaggio.
Inizio questa serie di articoli riguardo un argomento un po’ fuori dal solito, ma si sa, le vacanze portano nuove idee e quest’anno siamo riusciti a realizzarne almeno una. “Siamo”, perché, come spesso accade, da soli si farebbe ben poco: il compagno di questa piccola avventura è Gianmatteo, designer di professione, fratello di mia moglie e uomo assai paziente da sopportare le mie pazzie.
Ma veniamo al dunque.
Mai pensato ad una casetta sull’albero che avete in giardino, per far giocare i piccoli (e non solo)? Da bambino ci ho provato anche io, con scarso risultato ed è quindi venuto il momento di farlo di nuovo, approfittando dell’esperienza (poca) degli anni, vagliando alcune soluzioni di chi si è già confrontato con la materia e confidando nel prezioso scambio di opinioni col suddetto compagno di avventura.